Ricette utili a chi vuole mangiare bene e stare meglio.
Dubbi, domande e forse qualche risposta sulle diete ideali o sugli ideali delle diete.
Riflessioni su quello che vedo sul lavoro o che mi capita in famiglia e che riguarda il cibo e la cucina.
Notizie che raccolgo ai corsi che frequento, su internet o nei libri che leggo e che vorrei condividere con gli amici.



Finalmente ho un attimo di tempo...

...per raccogliere le idee sul congresso che ho seguito nello scorso fine settimana.
Il "10° congresso internazionale teorico pratico di nutrizione olistica" si è tenuto a Roma, all'università Urbaniana.
Che cos'è la nutrizione olistica?
Credo di non sbagliare dicendo che si tratta di una metodo di intervento sull'alimentazione che considera tutte le dimensioni della persona per cui prende in considerazione i danni prodotti sull'organismo da una serie di condizioni che la medicina fin'ora ha sottovalutato, ma che possono indurre malattie di una certa importanza. Si è parlato quindi di intolleranze alimentari, di disbiosi (alterazioni della popolazione batterica intestinale), ma anche di meccanismi psicologi, di neutrotrasmettitori, di inquinamento ambientale e di genetica.
La vera difficoltà nell'applicazione di questi tipi di approcci è nell'assenza di metodi diagnostici con razionali scientifici, anche se sono in corso una serie di studi per validare i metodi attualmente in uso o comunque per diffondere quelli più solidi scientificamente. Purtroppo una gran quantità di sistemi di diagnosi si affida esclusivamente alla bravura e all'esperienza dell'operatore e quindi comporta un alto rischio di errore.
Il vantaggio è che il medico o il nutrizionista che utilizzano un approccio olistico, hanno una maggiore sensibilità per la complessità della persona che hanno davanti e non dovrebbero limitarsi a prescrivere analisi di laboratorio. Sono convinta che il loro approccio a tutte le patologie croniche di origine non definita e a tutti i disturbi alimentari e intestinali, sia il più completo, tanto è vero che alcune delle loro prospettive vengono raccolte anche dalla medicina "ufficiale".
Volendo essere sincera, le relazioni che mi hanno colpito di più sono quelle tenute da 2 agronomi: il prof. Dinelli e la prof.ssa Betti che stanno facendo degli studi sugli alimenti più comuni (grano e legumi) per verificare l'impatto delle moderne tecnologie di coltivazione sulle proprietà nutrizionali di questi alimenti. E i risultati non sono così scontati...

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