Ricette utili a chi vuole mangiare bene e stare meglio.
Dubbi, domande e forse qualche risposta sulle diete ideali o sugli ideali delle diete.
Riflessioni su quello che vedo sul lavoro o che mi capita in famiglia e che riguarda il cibo e la cucina.
Notizie che raccolgo ai corsi che frequento, su internet o nei libri che leggo e che vorrei condividere con gli amici.



Sono stata in ferie in Abruzzo....

... e avrei voluto condividere con gli amici i piatti che ho assaggiato, ma purtroppo non è stato possibile, per cui mi limito a pubblicarvi le ricette di alcune specialità.
Panducale
Questo e’ il dolce tipico di Atri, cittadina a pochi chilometri dal mare, in provincia di Teramo. Cittadina che ho visitato su suggerimento di Leonardo: decisamente una bella esperienza. Il dolce (che ho comprato in panetteria) dovrebbe corrispondere a questa ricetta.
Ingredienti: 6 uova (tuorlo e albume, separati), 250 g di zucchero, 200 g di farina, una bustina di lievito per dolci, 100 g di mandorle, 100 g di cioccolato fondente,100 g di canditi, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di cannella in polvere, sale

Procedimento: Scaldare il forno a 180°C. Tritare le mandorle con la buccia e tagliare i canditi a dadini. Grattugiare il cioccolato e la scorza del limone.
Imburrare e infarinare una forma da plum cake.
Montare bene i tuorli con lo zucchero, fino a quando saranno ben spumosi e chiari. Aggiungere la farina, le mandorle, il cioccolato, il canditi, la scorza di limone e un pizzico di cannella.
Montare gli albumi con un pizzico di sale. Quando saranno ben fermi, unirli delicatamente al primo composto.
Far cuocere per 45 minuti circa. Lasciar raffreddare nel forno spento prima di sformare.

Non è un dolce leggero (nessun dolce lo è), ma essendo una rielaborazione di una ricetta medioevale, credo che potrebbe funzionare anche con la farina e lo zucchero integrale. Prima o poi ci proverò, se qualcuno ci prova prima, me lo faccia sapere. Comunque la percentuale di fibre (mandorle, canditi, limone) e la presenza di cannella potrebbero aiutare ad evitare livelli di glicemia eccessivi. Ottimo per la colazione e per uno snack....


Arrosticini

Gli arrosticini sono un piatto tipico della cucina Abruzzese: sono degli spiedini di circa 25-30 cm di carne di ovino (castrato o pecora), tagliata in piccoli cubetti di 1 cm per lato.
Vengono commercializzati già pronti da cuocere, tagliati in piccoli cubetti e infilzati sugli spiedini, ma, con un po’ di pazienza, possono essere tranquillamente preparati anche a casa. Si trovano facilmente (almeno a Pomezia) anche arrosticini di tacchino, ma a differenza di quanto può sembrare, non sono più leggeri in quanto contengono comunque una certa percentuale di grassi. Posso essere però apprezzati da chi non gradisce il gusto particolare del castrato.
La cottura tradizionale dell’arrosticino avviene su un particolare braciere di piccole dimensioni. Per chi li prepara in casa, è opportuno un marinatura in olio, pepe, rosmarino e limone, prima della cottura su una griglia o piastra. In genere ne preparo una decina a persona.

Separate bene gli arrosticini gli uni dagli altri e disponeteli in un piatto in modo da ungerli con la marinatura (olio, limone e rosmarino) per qualche minuto.
Se disponete di braci o carbone, disponetevi gli arrosticini e cuoceteli a fuoco basso. In alternativa, scaldate una griglia, piastra o forno.
Bastano un paio di minuti per lato (non conviene cuocerli troppo altrimenti diventano secchi).

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