Ricette utili a chi vuole mangiare bene e stare meglio.
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Un'opinione qualificata in merito alle campagne pubblicitarie

LETTERA APERTA INDIRIZZATA A OLIVIERO TOSCANI del 11/10/2007

Anche se l'attenzione mediatica sulla Campagna Pubblicitaria No Anorexia, firmata Oliviero Toscani è scemata, l’ABA continua a ricevere ogni giorno lettere, telefonate, mails di persone che esprimono la propria opinione in merito, continuando a imbattersi nei manifesti diffusi nelle proprie città. L’ABA ha deciso di dare voce a tutte scegliendo di pubblicarne una, proprio perchè indirizzata direttamente a Oliviero Toscani.

Per ragioni di privacy si è volutamente deciso di modificare il nome della persona che ha scritto e inviato questa lettera.

“Egregio Signor Toscani,
Le scrivo a seguito della polemica scatenata dalle fotografie raffiguranti Isabelle Caro.
Ho 32 anni, sono interior designer, con una passione per le linee curve e le forme tonde, per alcuni periodi anoressica, da 15 anni segretamente bulimica.
Sono alta 168 cm, peso 48 kg, sono sarcasticamente il ritratto della salute.
Invidia è il sentimento che La fotografia di Isabelle ha suscitato in me.
Il fisico consumato e cadaverico di Isabelle le da la possibilità di mostrare la sua sofferenza.
Io questa possibilità non ce l’ho.
La bulimia mi logora, mi svilisce e mi consuma nel totale silenzio, nella completa segretezza.
Noi bulimiche siamo donne con fisici normali, siamo le belle donne che Lei ammira, siamo le donne con le curve che Lei ha palpato durante i suoi viaggi, siamo donne adulte che nascondono questo terribile segreto.
Segretamente rischio di non poter avere figli e segretamente rischio di morire: i disordini ormonali aumentano e il cuore, affaticato dagli squilibri elettrolitici causati dal vomito e dai lassativi, può improvvisamente smettere di battere, mentre peso e l’aspetto esteriore continuano ad apparire normali.
Rabbia e Disprezzo invece suscitano in me tutti coloro che oggi pretendono con presunzione di poter parlare in televisione e sui giornali di malattie che, se non vissute in prima persona, non sono lontanamente immaginabili e comprensibili.
E’ più facile, più elegante e meno scioccante parlare del digiuno e della magrezza asettica dell’anoressia.
E’ ben più schifoso, più sporco e scioccante parlare del vomito o dei crampi alla pancia mentre si prova ad espellere il cibo dopo una crisi bulimica.
Lei ha fotografato la chiara e visibile sofferenza dell’anoressia, Le chiedo che sarebbe in grado di fotografare con altrettanta chiarezza e forza la sofferenza delle bulimia.
Forse la gente nel vedere su una gigantografia il fisico normale e vestito di “Federica” si chiederebbe semplicemente il perché di quella foto.
Spero sinceramente che Lei possa leggere questa lettera e spero che possa trovare un istante di tempo per rispondermi: troverebbe un istante di tempo da dedicare alla bulimia.
Cordiali saluti.”
Per saperne di più:
ABA






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